mvp minimum viable product evoluzione cover podcast
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Ps: questa è una semplice e grossolana trascrizione non rivisitata della puntata.

Tempo di lettura: 2 minuti

Buongiorno e benvenuto a questa nuova puntata di Spunta uno spunto, io sono Cristian Boin e oggi parliamo di MVP, minum viable product, in italiano minimo prodotto fattibile

L’MVP ha segnato un’epoca intera nel mondo delle startup ma non solo, e come succede spesso con concetti, tecniche, idee ma anche persone di successo il mondo si divide in due, chi si schiera a favore e chi contro.

Piccolo ripasso l’MVP, in italiano minimo prodotto fattibile è la versione più piccola di prodotto che possiamo creare per testare e si spera validare un’idea. Hai avuto l’idea del secolo che rivoluzionerà per sempre il mondo e ti farà diventare il nuovo Zuckemberg? Ecco prima di sviluppare il nuovo facebook, con migliaia di funzionalità e un’infrastruttura infinita testa la tua idea in piccolo, qual è il modo più piccolo e rapido che hai per testare la tua idea? Questo è il tuo MVP. Deve essere qualcosa di molto grezzo, infatti dicono di non innamorarsi mai del MVP

Da qualche anno a questa parte le fazioni non sono più solamente due, in rete troverete decine di teorie e proposte di modifiche più o meno importanti al MVP. Infatti basta fare due ricerche su Google e troverete articoli che gridano ad alta voce “L’Mvp è morto, non funziona più” oppure “adesso devi avere un msp, no falso un mbp”, no l’mvp funzionerà sempre. Cerchiamo di fare chiarezza

Vediamo allora le nuove correnti di pensiero e districhiamoci tra tutti i nuovi acronimi più frequenti.

La prima variante che voglio condividere con voi è il MBP, minimum billable product, potremmo tradurlo con versione minima del nostro prodotto ma abbastanza valida al punto che le persone pagherebbero per usarlo. Mentre tradizionalmente l’MVP è difficile che sia già così appetibile per i clienti al punto che siano pronti a mettere mano al portafoglio, Mi piace questo concetto, specie per chi vende alle aziende è interessante. Nel b2b infatti non abbiamo la categoria degli early adopoter, le aziende non fanno a gara per chi utilizza per primo un prodotto o servizio, è difficile vendere o far utilizzare alle aziende un prodotto che non sia sufficientemente buono, e come facciamo a capire se sia stato raggiunto questo livello di sufficienza? Semplice, sono disposti a pagare per il prodotto?

Un’altra variante è il SMVP, scalable minimum viable product. Ossia un minimo prodotto fattibile che sia scalabile. In questo caso non sono completamente d’accordo. Un mvp non deve essere per forza scalabile, un mvp deve validare un’ipotesi. A meno che non vogliamo testare proprio la scalabilità e verificare che il nostro prodotto lo sia no, non è una condizione necessaria.

Passiamo al MLP, minimum lovable product, in alcuni libri anche definito MRP, minimum remakable product la versione più piccola che possiamo sviluppare per offrire ai clienti un prodotto degno di nota, memorabile, insomma carino. Anche in questo caso mi sento di generalizzare dicendo nel b2b sì, un manager non si siede a tavolino con te a meno che tu non abbia un prodotto vero da proporre, un qualcosa che generi un vantaggio fin da subito per l’azienda. di un prototipo non se ne fa nulla,

Mentre nel B2C o abbiamo avuto davvero un’intuizione pazzesca alla quale nessuno aveva mai pensato prima, altrimenti è difficile che la prima o le prime versioni del nostro prodotto siano già memorabili, per sviluppare un prodotto memorabile servono quattrini, ma prima di investire tanti soldini serve validare un ipotesi, avere la certezza che ci sia un mercato, che ci sia un problema e di avere la soluzione tra le mani, l’mvp è importante è che validi un informazione, quindi no, nel b2c non deve per forza essere degno di nota, ma se ci riusciamo, why not?
Per oggi è tutto e noi ci sentiamo domani, buon lavoro.

Ps: ho approfondito il concetto di MVP in questo articolo -> 9 consigli di product management

Cristian Boin
Cristian Boin
Manager in affitto, affianco gli imprenditori nelle loro avventure. Hai un progetto da avviare o da portare avanti? Allora potrei essere il compagno di viaggio che fa al caso tuo. Trasformo le idee in piani d'azione e i progetti in obiettivi da raggiungere.

Oggi ti suggerisco queste puntate:

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1) Stabiliamo una meta da raggiungere.
2) Tracciamo possibili rotte da seguire.
3) Prepariamo il necessario per partire.
4) Partiamo!

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