Cristian Boin chi sono about manager in affitto

CRISTIAN BOIN

Fan dei processi funzionali e funzionanti

Avrò avuto all’incirca 9 anni quando la mia amica Arianna mi chiese di aiutarla a vendere delle caramelle nell’intervallo. Lei sceglieva i dolci più golosi e si occupava di vendere, a tutto il resto pensavo io: andavo di negozio in negozio a cercare le offerte migliori, spargevo la voce per i corridoi e tenevo la cassa.

Creai persino un registro di tutti i nostri clienti, che erano poi amici e compagni di classe, di ognuno sapevo dire cosa avesse comprato e quanto avesse speso. 

Dopo qualche settimana, la maestra di matematica venne a sapere della nostra società e ci mise in punizione. In compenso, Arianna mise da parte abbastanza da pagarsi il gelato e l’ingresso in piscina per tutta l’estate successiva, e io?

Io diventai per tutta la compagnia l’amico intraprendente su cui fare affidamento prima di iniziare una nuova avventura.

Loro mettevano le idee, io contribuivo a raffinarle e trasformarle in realtà.

Che fosse per organizzare il mercatino di Natale o la gita di quarta media (vivo in Svizzera e qui non ci fermiamo alla terza) venivo sempre coinvolto e la cosa mi piaceva.

Da “grande”, dopo tanto studio e altrettanta gavetta ho continuato a fare la stessa cosa, solo che oggi lo faccio per lavoro. Sono anche diventato docente del corso di preparazione all’esame federale in Web Project Manager (EPS).

“Carina questa storiella Cristian e quindi che cosa potresti fare per me?”

Hai un’idea da trasformare in realtà? Definiamo con precisione la meta che vuoi raggiungere, stabiliamo la rotta da seguire e partiamo.

Tradotto in aziendalese: definiamo un goal e i suoi KPIs, progettiamo un action plan, tracciamo una roadmap e let’s go.

Come lo ero per i miei amici di infanzia e come lo sono ora per i miei clienti, potrei diventare anche per te il primo nome a cui penserai quando avrai bisogno di un consiglio e quando ci sarà da passare all’azione.

Voglio essere la persona che chiami di notte quando non dormi perché hai avuto l’idea dell’anno (per sicurezza appuntati l’idea su un taccuino, potrei non rispondere).

Facilito il raggiungimento dei tuoi obiettivi, non il percorso per arrivarci.

Sarò sincero, a differenza di altri, io ancora non ho scoperto una scorciatoia e non conosco formule magiche per il successo. Ci saranno giorni in cui suderemo sette camicie, o sette magliette se sei più comodo, io non ci faccio caso, comunque ci sarà da lavorare.

Se c’è una cosa che ho imparato in questi anni da manager in affitto, è che oltre a raggiungere un risultato, conta in egual misura il modo in cui lo raggiungiamo. Quando fissiamo un obiettivo dobbiamo trovare il modo di raggiungerlo in maniera sana. Significa tagliare un traguardo senza compromettere il futuro dell’azienda. Significa migliorare una metrica senza snobbare le altre. Capita di prendere delle decisioni affrettate che portano dei miglioramenti nel breve-medio periodo, ma delle gravi ripercussioni nel lungo periodo. Questo non deve accadere.

Raggiungere un obiettivo aziendale è come costruire un castello di carte: togli una carta e il castello crolla.

Arriverà il giorno in cui saremo seduti attorno ad un tavolo a progettare piani d’azione; prima però devo assicurarmi che le fondamenta siano solide. 

Ti faccio alcuni esempi:

  • È inutile voler aumentare le vendite quando continuiamo a pagare un fornitore mediocre, tre volte tanto quanto pagheremmo un suo concorrente.
  • Non serve fare marketing se siamo sempre in ritardo con gli ordini perché non c’è nessuna ottimizzazione dei processi  logistici.
  • Lanciare un nuovo prodotto quando l’assistenza clienti è inefficiente e impiega tre settimane per rispondere ad una email è più dannoso che redditizio.
  • È un’illusione sognare di aumentare il passaparola quando i nostri collaboratori non si sentono valorizzati ed appena escono dall’ufficio iniziano a parlare male di noi.

Come si evitano questi colli di bottiglia? Individuando tutte le carte necessarie per costruire il nostro castello, quello che gli altri chiamano: ecosistema aziendale. 

Ecco perché ogni giorno dedico una fetta di tempo allo studio e all’aggiornamento in ambiti diversi, per diventare un compagno di avventure sempre più preparato. La formazione rimane una parte integrante del mio lavoro, al pari di rispondere alle email o pagare le fatture.

Imparo, testo e condivido, imparo testo e condivido in continuazione, questo è il mio lavoro.

Perché dovresti ingaggiare me e non (direttamente) un’agenzia verticale o un consulente specializzato?

Supponiamo che tu abbia un negozio di scarpe.

Questa mattina mentre facevi colazione hai letto sul giornale: “Internet è il futuro, tutti i commercianti dovrebbero digitalizzarsi”. Per quale motivo dovresti ingaggiare inizialmente me, e non direttamente un’agenzia o un freelance specializzato nella creazione di e-commerce?

  • Gli e-commerce sono una grandissima opportunità, ma senza conoscere nel dettaglio ogni spesa rischiano di diventare una catastrofe. Non sarà di certo l’agenzia a farti calcolare costi e margini su ogni prodotto per capire se abbia senso o meno come investimento.
  • Per non andare nel pallone bisogna assegnare dei compiti precisi ad ogni collaboratore e considerare ogni possibile imprevisto. Con lo sviluppatore non ti metteresti di sicuro a fare una matrice di responsabilità o un piano dei rischi, semplicemente perché non è un loro compito.
  • L’e-commerce potrebbe portare ad una crescita improvvisa degli ordini, saresti in grado di soddisfare un aumento della domanda senza accumulare ritardi? Bisogna ottimizzare il flusso di lavoro per riuscire a produrre, impacchettare e spedire ogni ordine in maniera puntuale. Non sarà sicuramente l’agenzia a farti la lezioncina di project management.
  • Senza visite un e-commerce è più inutile di un negozio senza clienti, non è compito del programmatore aiutarti a creare un piano marketing.
Come vedi il mio lavoro non esclude l’eventuale ingaggio di un’agenzia o di un freelance specializzato in un determinato campo. In questo caso specifico avresti davvero bisogno di qualcuno che ti sviluppi l’e-commerce, quel qualcuno non sono io. Quindi il processo logico sarebbe: ingaggiami, analizziamo la situazione, valutiamo che cosa serva per andare avanti e scegliamo chi, quando e come ingaggiare.

Sei pronto per partire? Allora clicca il bottone qui sotto e scegli una data in cui scambiare due chiacchiere.

Come funzionano i miei servizi

Ci sono due strade, i pacchetti di consulenza e il servizio di manager in affitto.

Consulenza

I pacchetti di consulenza seguono sempre la stessa struttura. Partiamo con una chiacchierata in cui mi racconti chi sei, di che cosa ti occupi, quali sono i tuoi obiettivi e i progetti futuri. In seguito, se non lavori da solo, mi servirà sapere quali siano le competenze e l’esperienza del team, in modo da combinare al meglio il mio lavoro con quello delle persone presenti e valorizzando il ruolo di tutti.

Dopodiché ti invierò un questionario con delle domande mirate, in modo da farmi una panoramica più completa della direzione da prendere. A questo punto, dopo aver analizzato la situazione e studiato un piano su misura, potremo passare alle ore di consulenza, progetteremo un piano d’azione concreto.

Tutti i pacchetti di consulenza prevedono delle ore di confronto e coaching operativo, a distanza di 15 giorni, per supervisionare l’operato e confrontarci sui lavori in corso. Ecco perché sostengo di non essere un “consulente da una notte e via”, aiutarti nell’implementazione è una parte integrante della consulenza.

Manager in affitto

Con il servizio manager in affitto potrai “affittarmi” per 20-35-50 ore, per un minimo di tre mesi e un massimo di dodici. La scaletta iniziale è la stessa dei pacchetti di consulenza, quindi: chiacchierata, questionario, analisi e percorso su misura.

La differenza sta nel mio apporto pratico. Invece delle sessioni di confronto operativo, sarò io stesso ad essere operativo.

Come manager in affitto oltre alla fase strategica mi occuperò personalmente di affiancarti sul campo, al fine di implementare il piano concordato. In questo modo è come se fossi a tutti gli effetti “un manager” della tua azienda.

Faccio al caso tuo se:
  • Credi che le cose possano essere cambiate in meglio
  • Stai cercando di migliorare le prestazioni della tua azienda
  • Hai un obiettivo da realizzare
  • Sei disposto a rimboccarti le maniche
  • Hai voglia di fare, provare e riprovare!
  • Non hai paura di metterti in gioco
  • Sei pronto a metterci la faccia!
Non faccio al caso tuo se:
  • Stai cercando una formula magica o qualche una ricetta segreta 
  • Non sei disposto a cambiare e vuoi rimanere ancorato a vecchie tendenze o tradizioni instaurate da tempo nella tua azienda
  • Hai la presunzione di non dover più imparare nulla
  • Ritieni di essere già arrivato a destinazione e di non avere nuovi orizzonti da raggiungere