#49 Academy aziendale: da dove partire?
Ascoltami qui:

Ps: questa è una semplice e grossolana trascrizione non rivisitata della puntata.

Tempo di lettura: 3 minuti

Buongiovedì e benvenuto a questa nuova puntata di spunta uno spunto,

Come promesso oggi vedremo da dove partire per creare una propria academy aziendale o corporate academy, chiamatela come preferite. È un tema abbastanza ricorrente nelle grosse aziende, dove più o meno tutte hanno una propria piattaforma di e-learning per collaboratori interni ed esterni, con corsi, seminari, webinar e formazioni orizzontali e verticali su tematiche più tecniche, lezioni che vengono tenute dal personale stesso o da formatori, docenti e consulenti esterni. 

Se ne sente parlare troppo poco invece tra le PMI. Eppure ti posso assicurare che in tanti casi rappresenterebbero un vero e proprio valore aggiunto. Oltre alla crescita professionale, che comunque non è roba da poco e non dobbiamo sottovalutarla, un’academy aziendale porta altri diversi vantaggi, tra cui la possibilità di accelerare l’inserimento di una nuova persona in azienda, ridurre il margine di errore, migliorare l’esecuzione dei processi e procedure ricorrenti, allineare il team su obiettivi, vision e mission, raccogliere best practice e consigli utili. Insomma i vantaggi sono tanti ma se siete qui mi avrete già sentito tessere le lodi verso le academy aziendali.

Vantaggi a parte, come vedremo tra poco, per partire non c’è bisogno di chissà quali risorse e anche le tempistiche non sono così lunghe, è una cosa estremamente fattibile da chiunque.

Partiamo dallo sdoganare un primo preconcetto che tanti di voi potrebbero avere, in un’academy aziendale non troveremo solo ed esclusivamente della pura formazione, senza tergiversare sul significato di formazione, detta in parole povere, non ci devono essere soltanto corsi e lezioni.

Sempre per le PMI sto parlando, diverso è per le grosse aziende. Io consiglio di centralizzare qualsiasi nozione, informazione e consiglio utile ai collaboratori. Quindi certo ci saranno anche delle lezioni vere e proprie, magari su qualche soft skill, come parlare in pubblico, come progettare una presentazione, corsi di leadership, ma anche dei tutorial operativi, come utilizzare il gestionale aziendale, come scrivere una fattura, come caricare un video su Youtube, più tutte le lezioni verticali e tecniche che vorrete. 

Lezioni sì quindi ma non solo. Come dicevo in apertura, è utile sfruttare lo spazio dell’academy aziendale anche per caricare quello che io chiamo il registro delle procedure, nel caso recuperatevi le puntate scorse, così come il registro delle lesson learned, ma anche un eventuale piano dei rischi. Cosa fare quando un cliente chiede un rimborso, come comportarsi quando un prodotto è difettoso, chi contattare quando il sitoweb è offline… oppure nella scorsa puntata parlavamo della lettura in semisincrono, ecco nell’academy potreste benissimo creare uno spazio di confronto in cui condividere spunti e pensieri. Per farla breve, sfruttate lo spazio dell’academy aziendale più che potete per caricarci qualsiasi genere di nozione e informazione utile.

Da dove si parte per allestire un’academy aziendale?


Come al solito ripropongo l’analogia con il concetto di MVP, minimum viable product, applicato ad altri contesti. Anche in questo caso ha senso partire in maniera rapida e leggera, un giorno avremo una super piattaforma con migliaia di funzionalità e centinaia di ore di lezione. Partiamo in piccolo.

Ma attenzione, in piccolo sì, ma deve comunque essere qualcosa di apprezzabile, che faccia la sua sporca figura e generi quell’effetto “wow che figata!”. Questo vale sia a livello di contenuti che a livello di infrastruttura e grafica.

Perché per esperienza l’academy aziendale per partire davvero deve fare colpo sui collaboratori, è una di quelle cose che o parte bene o è destinata ad arenarsi dopo poche settimane.
È pieno di software per creare la propria piattaforma di e-learning, alcune molto valide si trovano anche a costi sostenuti, quindi partite con qualcosa di professionale, per intenderci non caricate le lezioni su Google Drive e poi mandate il link.

L’obiettivo finale è che i collaboratori frequentino questa piattaforma autonomamente senza bisogno della vostra spinta, per farlo devono comprenderne l’utilità.

1. Individuare dei possibili temi di partenza che possano fare breccia tra le persone.


Le casistiche sono due:

-C’è un tema particolare della quale sei certo tutti i collaboratori adorerebbero un approfondimento, e allora può essere il team giusto

-Oppure: c’è una questione urgente da risolvere, avete adottato un nuovo software e le persone proprio non riescono ad utilizzarlo? Può essere una lezione. Oppure, avete proposto una nuova metodologia di lavoro, come può essere l’agile o lo scrum, ecco che vale la pena farci una lezione a doc sempre consultabile.

Quindi primo punto trovare dei primissimi temi attrattivi e specialmente utili nell’immediato

2. Progettare l’architettura dell’academy aziendale 


Scegliete quelle che potrebbero essere le categorie, le sezioni della vostra academy. Per darvi un’idea l’ultima volta che ho aiutato un cliente a lanciare una piattaforma del genere avevamo questa architettura: corsi e formazione, procedure, processi, lesson learned, pensieri e riassunti libri

Una volta che avete fatto la lista di possibili sezioni, sceglietene un paio e create un paio di contenuti a doc. Volete la sezione riassunti libri? Preparate almeno un paio di riassunti in modo che la sezione non sia vuota.

3. Creazione


Terzo punto: scegliete una soluzione e create la vostra piattaforma. Ripeto che esistono decine di soluzioni anche economiche e non serve nessuna competenza tecnica. L’importante è che sia responsive o abbiano l’applicazione, in modo che le persone possano consultare le lezioni anche da telefono dove e quando vogliono.

4. Allineamento


Quarto punto: allineamento, siamo alle solite, allineamento è probabilmente la parola che ho usato più spesso nelle ultime 20 puntate, ma è impossibile procedere in qualsiasi direzione senza l’allineamento delle persone coinvolte. Che cosa intendo, prima di lanciare la bomba con questa nuova academy, spiegate alle persone il perché, quali sono i vantaggi, come mai pensate sia una buona idea, le persone hanno sete di spiegazioni, vogliono capire il perché dietro le cose e dietro i vostri ragionamenti.

5. Condivisione e pubblicazione


Quinto punto: condivisione e spiegazione, semplicemente dare l’accesso alle persone e spiegare le varie funzioni, come si accede ad una lezione, come è organizzata la piattaforma, cosa fare per iniziare, come muoversi… è un punto scontato ma non dimenticatevene, altrimenti le persone rischiano di fare un salto sulla piattaforma, non capirci un tubo e dimenticarsene.

6. Feedback


Sesto punto: feedback e piani per il futuro

È arrivata l’ora di raccogliere i primi parere in merito alla piattaforma, consigli, suggerimenti, critiche costruttive, ma non solo, cercate anche di raccogliere delle idee sui contenuti da affrontare nelle lezioni, su eventuali ospiti da coinvolgere, eventuali categorie da aggiungere. Dopodiché cercate di pianificare un calendario abbastanza regolare delle future lezioni, magari un paio al mese, ovviamente non deve diventare una cosa troppo impegnativa, calendario che consiglio di progettare per almeno un semestre, così siete certi di riuscire a coprire almeno 6 mesi, che è un tempo ragionevole per tirare le prime somme.

Cristian Boin
Cristian Boin
Manager in affitto, affianco gli imprenditori nelle loro avventure. Hai un progetto da avviare o da portare avanti? Allora potrei essere il compagno di viaggio che fa al caso tuo. Trasformo le idee in piani d'azione e i progetti in obiettivi da raggiungere.

Oggi ti suggerisco queste puntate:

Affianco gli imprenditori nelle loro avventure:
1) Stabiliamo una meta da raggiungere.
2) Tracciamo possibili rotte da seguire.
3) Prepariamo il necessario per partire.
4) Partiamo!

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