Scheda cliente: informazioni necessarie. Podcast Cristian Boin ep17
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Ps: questa è una semplice e grossolana trascrizione non rivisitata della puntata.

Scheda cliente: informazioni necessarie.

Allestire correttamente una scheda cliente è fondamentale per ogni azienda. 

Non ha importanza che gestiate una scheda cliente in un CRM, in un archivio cartaceo, su Excel o vi limitate ad una piattaforma di email marketing. Ogni scheda cliente deve possedere alcune informazioni vitali!

La maggior parte delle volte in cui mi capita di osservare il CRM (prima del mio arrivo) di un cliente finisco per mettermi le mani nei capelli. Sovente noto una povertà di informazioni e soprattutto una carenza di informazioni strettamente necessarie.

Quali informazioni inserire in una scheda cliente?

 

Partiamo da alcuni dati semplici che per fortuna non mancano mai (o quasi mai). Sto parlando ovviamente dei dati anagrafici: nome, cognome, indirizzo email e possibilmente numero di telefono e indirizzo fisico.

Magari in fase di Lead Generation potremmo chiedere solamente il nome e l’indirizzo email, ma con il passare del tempo dovremmo cercare di arricchire il più possibile la scheda cliente di ogni cliente. Non dobbiamo per forza chiedere in una volta sola tutti questi dati. Non serve approfondire troppo questi punti, aggiungerei però un altro dato essenziale: chi è la persona / commerciale di riferimento per il cliente?

Quante volte mi è capitato di ricevere una telefonata dal commerciale di un’azienda e dopo pochi minuti ricevere una chiamata da un suo collega che mi propone la stessa offerta. Queste situazioni non devono accadere, oltre ad essere molto fastidiose per il cliente perdiamo del tempo prezioso. Assegnate ad ogni persona un commerciale di riferimento!

In una scheda cliente non può mancare (anche per motivi legali) la data di registrazione del contatto, ovvero il giorno in cui la persona vi ha concesso un suo recapito, qualunque sia il recapito e non dimentichiamoci la data di acquisizione del cliente, ossia il giorno in cui il contatto è diventato ufficialmente un cliente. In alcuni casi la data potrebbe coincidere, ma spesso non è così.

Ad esempio: Mario Rossi ha richiesto un preventivo il 2 febbraio 2019. Mario Rossi ha accettato il preventivo e acquistato il nostro servizio il 2 aprile 2019.

  • Data di registrazione del contatto: 02.02.2019
  • Data di acquisizione: 02.04.2019

Alla data di registrazione dobbiamo aggiungere la fonte, il luogo o il canale nella quale è stata effettuata la registrazione. Ha compilato un modulo del nostro sito? Ha telefonato ad un commerciale trovando il numero sulle Pagine Gialle? Ha scaricato un Pdf gratuito o partecipato ad un nostro evento dal vivo?

Passiamo ad alcune informazioni prettamente economiche che vorrei vedere in ogni scheda cliente:

  • Spesa totale
  • Elenco dei prodotti/servizi acquistati
  • Data del primo acquisto
  • Frequenza d’acquisto (e tempo medio trascorso tra un acquisto e un altro)
  • Spesa media per acquisto

Tra l’altro migliorare il numero che vedete assegnato in questi campi dovrebbe essere il vero obiettivo di ogni azienda. Altro che aumentare i mi piace sui social network, io voglio che investiate al fine di accorciare la frequenza d’acquisto!

Obiettivi di business sani per aziende sane: ascolta ora la puntata.

Inutile dire che questi dati dovranno essere aggiornati di continuo. Sarebbe utile allestire dei processi o delle automazioni per mantenere aggiornata ogni schede cliente.

Allestire correttamente una scheda cliente è solamente il primo passo! Dovremo analizzare, studiare e capire come utilizzare questi dati, ma non è argomento di questa puntata.

Ci sentiamo giovedì per un prossimo spunto.

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Cristian Boin
Manager in affitto, affianco gli imprenditori nelle loro avventure. Hai un progetto da avviare o da portare avanti? Allora potrei essere il compagno di viaggio che fa al caso tuo. Trasformo le idee in piani d'azione e i progetti in obiettivi da raggiungere.

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marketing specialist non esiste ep 19 cristian boin podcast

Il marketing specialist non esiste #19

Il marketing specialist non esiste Oggi voglio sfatare un mito: il marketing specialist non esiste. “Cristian hai deciso di farti odiare nella puntata numero 19?” Assolutamente no, non voglio innemicarmi nessuno ma fornirvi una importante verità.  Prima di vedere perché il marketing specialist non esista voglio provare a farti un altro esempio. Ti faresti mai operare al ginocchio da un neurologo o dal medico di famiglia? Probabilmente no. Semplicemente perché il neurologo o il medico di famiglia non sono i professionisti indicati per questo genere di operazione. Tutti conosciamo la celebre frase riportata nella Bibbia: “Date a Cesare quel che è di Cesare.” Io nel tempo libero mi diverto a disfare e rimescolare proverbi e frasi celebri, ai miei clienti dico sempre: “Lasciate fare a Cesare i lavori che competono a Cesare” Dopo questa introduzione semi intellettuale è arrivato il momento di fare il polemico. Una delle etichette professionali più in voga del momento è il cosiddetto marketing specialist. Tanti miei contatti su LinkedIn, alcuni della quale stimo molto usano le parole “marketing specialist” per descrivere la loro professione. Sarò breve: il marketing specialist non esiste. Non è una mia riflessione personale ma bensì una considerazione oggettiva. Con questo non sto dicendo che tutti questi professionisti operino inutilmente o svolgano una professione fittizia, semplicemente dovrebbero ragionare meglio sulla propria etichetta. Il marketing è una multi-disciplina così vasta che sarebbe impossibile condensare in un’unica persona tutte le svariate competenze che ruotano attorno a questo mondo. Questo pensiero viene rafforzato oggi più che mai con l’avvento della digitalizzazione, l’integrazione con l’informatica e l’utilizzo dei dati. In un team di discrete dimensioni (non parlo di Amazon, ma di una qualsiasi realtà capace di generare dei risultati notevoli) potremmo trovare un addetto alla grafica e un programmatore, un copywriter e un responsabile dell’analisi dei dati (data scientist o analytics manager). Siamo d’accordo che un designer, esperto in tutto ciò che è grafico, colorato e visivo; ed un tecnico informatico siano figure completamente differenti? Il lavoro di una persona esperta in scrittura, capace di trasformare le emozioni in parole è diverso da quello di una persona che analizza dati, grafici e numeri tutto il giorno. Torniamo un attimo al mondo medico. La medicina è un’altra multi-disciplina con molti punti in comune con il mondo del marketing. Non esiste lo specialista in medicina. Esistono gli specialisti di una singola branchia della medicina (il cardiochirurgo, il dentista, il neurologo…). Ed esiste una figura generalista come il medico di base. Il medico di base possiede una buona infarinatura generale, è capace di fare dei primi interventi ordinari (prelievi, bendaggi…) e soprattutto è colui che fa una prima analisi del contesto (diagnosi) per poi tracciare la rotta da seguire (terapie, ricette, indirizzamento dallo specialista più indicato…) Analogamente non esiste lo specialista in marketing. Esistono dei professionisti specializzati in una competenza verticale, ad esempio il web designer o il copywriter e poi abbiamo delle figure più generaliste, come il marketing manager o il responsabile della comunicazione. Incaricati di svolgere una prima analisi (diagnosi), progettare una strategia (terapie e ricette), svolgere in prima persona delle attività basilari (prelievi e bendaggi) ed individuare le figure più idonee alla causa. ps: hai già sviluppato una strategia per velocizzare l’inserimento di una nuova figura nel team di lavoro? Clicca qui e ascolta ora la puntata dove spiego come fare Non metto in dubbio che una singola persona possa occuparsi direttamente di tutto il marketing di un’azienda o di un piccolo progetto. È pieno di imprenditori e startupper che lavorano da soli e fanno tutto con le loro mani. Con il tempo rafforzeranno sempre di più delle singole competenze e soprattutto svilupperanno una forte visione dell’insieme, ma questo non li rende degli specialisti verticali né tanto meno dei: “marketing specialist”. Per concludere; è plausibile che per la tua azienda possa bastare una singola persona, ma non aspettarti un lavoro perfetto in qualsiasi ambito. Ai miei colleghi dico di non peccare di presunzione, non c’è nulla di male ad essere verticali e nemmeno dei generalisti. Il mercato ha bisogno di entrambi. Quindi smettiamola di riempirci la bocca di appellativi non corretti. Non ho problemi a ribadire questo concetto portando me stesso come esempio. Premesso che non mi occupo più direttamente di tanti aspetti operativi, probabilmente riuscirei (come faccio su me stesso) a gestire ogni aspetto del marketing di un progetto. Alcuni lavori mi verrebbero tutto sommato bene (fase strategica, automazioni, lettura dei dati, funnel…) in altri campi farei un lavoro discreto (creazione del sito web o scrittura del blog) mentre in altri compiti non raggiungerei neanche la sufficienza (grafica, montaggio video, design…) Ascolta ora la puntata e scopri come mai il marketing specialist non esiste! ASCOLTA ORA

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